TEATRO PER LA SCUOLA


Stagione teatrale per la scuola 2025/2026
al Teatro Comunale La Venere a Savignano



TRACCE DI TEATRO
proposte per le scuole superiori
(tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 10.00)



mercoledì 19 novembre 2025
TEATRO EVENTO
MIA
Maschi violenti, donne violate





di e con: Giorgio Scaramuzzino
musiche originali: Paolo Silvestri
disegno luci: Vincenzo De Angelis
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 13 anni in poi

Dopo avere affrontato temi come la lotta alla mafia, le migrazioni, il razzismo, Giorgio Scaramuzzino porta avanti il suo personale percorso di teatro civile: il nuovo capitolo del “progetto Urgenze” affronta il femminicidio e più in generale la violenza sulle donne. Nello spettacolo Mia si incontreranno personaggi, fatti di cronaca, condizioni mentali, retaggi culturali, distorsioni della società. Basta guardare i telegiornali: 1 vittima ogni 15 minuti, 88 al giorno. Per un italiano su quattro la violenza sessuale sarebbe da imputarsi al modo di vestire delle donne, e solo il 40% dichiarerebbe che una donna può sottrarsi a un rapporto sessuale se non lo desidera. Sul palco macigni a simboleggiare il peso di certe parole. Un tentativo di indagine sulla cultura malata nascosta dietro tanti casi, sui troppi pregiudizi radicati a partire dal "decalogo della buona moglie" fino al concetto di possesso. “Mia moglie, mia sorella, la mia ragazza…” E’ fondamentale combattere gli stereotipi di genere, affinché la parola 'mia' possa indicare un vincolo affettivo e non di possesso. La rappresentazione teatrale è a tratti un viaggio nella musica, in particolare quella ascoltata dai giovanissimi. “.. ti sbatto contro il muro, ti tolgo il fondotinta con la forza dei miei schiaffi…” . In questa fase del lavoro in scena ci saranno, oltre Giorgio Scaramuzzino, una ragazza-attrice che verrà scelta in ogni teatro tra le spettatrici, provando con l’attore il pomeriggio prima dello spettacolo.

"Avevamo bisogno di uno spettacolo così! Giorgio in modo onesto e diretto racconta di come la violenza possa essere distruttiva per chi la subisce e quanto può essere difficile uscirne. Particolarmente interessante è la riflessione che fa sul linguaggio, su quanto può essere violento e traumatizzante per le donne che vivono una relazione affettiva prevaricante. Alterna a scene di quotidianità, dei momenti di riflessione sull’uso violento del linguaggio rendendo così subito evidente l’importanza della parola troppo spesso usata con superficialità. Le parole pesano come pietre." - Roberta Brescancin Operatrice del Centro Antiviolenza Voce Donna di Pordenone

"Dopo avere affrontato temi come la lotta alla mafia, le migrazioni, il razzismo, Giorgio Scaramuzzino in “ Mia” porta avanti ancora il suo personale percorso di teatro civile: il nuovo capitolo del “progetto Urgenze” affrontando il femminicidio e più in generale la violenza sulle donne..."
- Mario Bianchi - Rivista EOLO RAGAZZI



mercoledì 28 e giovedì 29 gennaio 2026
TEATRO EVENTO - LA BARACCA-TESTONI RAGAZZI
CHE GIORNO E'?
Calendario civile per ricordare e per non dimenticare





testo e regia: Giorgio Scaramuzzino
con: Bruno Cappagli e Giorgio Scaramuzzino
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 13 anni in poi

E' un viaggio nel cuore della nostra storia.
Immaginate di poter rivivere i momenti più significativi della nostra storia recente, non come fredde date su un libro, ma come storie appassionanti e vicine a noi.
"Che giorno è?" è uno spettacolo teatrale che trasforma il 27 gennaio, l'8 marzo, il 25 aprile e il 1° maggio da semplici date in vere e proprie tappe di un percorso emozionante alla scoperta della nostra identità.
Attraverso testimonianze toccanti, piccole curiosità e fatti storici poco conosciuti, lo spettacolo ci invita a riflettere sull'importanza di non dimenticare e a costruire un futuro consapevole, basato sui valori della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà.
Perché vedere questo spettacolo a teatro?
- Per rendere la storia viva e coinvolgente: lo spettacolo utilizza un linguaggio semplice e diretto, adatto a ragazzi, e si avvale di un allestimento scenico accattivante.
- Per stimolare la curiosità e il senso critico: lo spettacolo pone domande, invita alla riflessione e stimola il confronto tra gli spettatori.
- Per promuovere la cittadinanza attiva: lo spettacolo fa riflettere sull'importanza del nostro passato e sul nostro ruolo di cittadini attivi nel costruire il futuro.
- Per valorizzare la memoria collettiva: Lo spettacolo è un omaggio a chi ha lottato per i nostri diritti e ci ricorda l'importanza di tramandare la memoria alle nuove generazioni.
"Che giorno è?" è anche un'importante opportunità per integrare diverse discipline: storia, italiano, educazione civica...

"...nell’alveo del suo teatro di impronta civile vuole condurre i ragazzi ad una riflessione sulle numerose date che rimandano ad altrettanti momenti della storia che hanno segnato il percorso dell’umanità che costellano il nostro calendario. Nel suo cammino artistico per questa sua nuova fatica Scaramuzzino in scena ha avuto un aiuto di grande adesione artistica ed emotiva da Bruno Cappagli de La Baracca Teatro Testoni Ragazzi che, come un vero compagno di scuola/teatro, lo ha accompagnato in questo nuovo viaggio.."
- Mario Bianchi - Rivista EOLO RAGAZZI



venerdì 6 febbraio 2026
TEATRO EVENTO - CARLOTTA PIRAINO
STUDIO PER UNO SPETTACOLO DIVERTENTE SULL'ANORESSIA




testo e regia: Carlotta Piraino
con: Carlotta Piraino e Sonia
canzoni e musiche: Sonia Scialanca
tipologia: teatro d'attore con canzoni e musica dal vivo
età consigliata: dai 13 anni in poi

Lo spettacolo nasce dal bisogno dell’autrice di indagare un’esperienza autobiografica per capirla a fondo: molti anni dopo quel vissuto inizia un viaggio alla ricerca del “perché è successo”. Si apre allora uno spazio fatto di incontri in cui Carlotta decide di fare a medici e pazienti la stessa domanda: cos'è, per te, l’anoressia? Perché questa “cosa” non è facile da capire, è qualcosa che insieme salva e distrugge, una improduttiva identità di resistenza. Dalla definizione come malattia al suo dissolvimento in storia personale, questa “cosa” prende gradualmente forma in una pluralità di voci emozionate: l’autobiografia dell’autrice si mescola allora e si confonde alle storie delle altre, mantenendo la forma sospesa di uno spettacolo che si presenta come uno studio, come una domanda aperta a cui è impossibile far seguire un’unica risposta. Restano le storie, raccontate a tu per tu nel clima dell’incontro tra amiche, restano le confessioni e i confronti, insieme a quello, durissimo, dello sguardo su stessi e su ciò che di noi non riusciamo ad accettare. Le biografie allora si staccano dallo stretto confine personale e diventano condizione universale: l’incapacità di vedersi per quello che si è, la difficoltà dell’ascolto dei propri desideri e, soprattutto in un momento di passaggio come può essere quello dell’adolescenza, il bisogno di trovare un’identità. Ma c’è anche l’ironia tranciante sulla società in cui viviamo, l’assurdità dei suoi modelli e della sua corsa in questo lavoro, in cui si mescolano sapientemente gesti rabbiosi e disperati a momenti buffi e delicati, lasciando nello spettatore anche lo spazio vitale per un sorriso. La musica è un potente canale per raccontare la polifonia delle storie, conducendoci per mano da un frammento all’altro di questo viaggio tra le canzoni e i racconti, in una sorta di “two women show” dalle sonorità un po' rock, in cui un’attrice e una musicista, dialogando tra di loro, trovano insieme l’unica possibile risposta…



mercoledì 4 marzo 2026
TEATRO EVENTO - TEATRO AL QUADRATO - TUPAMAROS
ALFONSINA CORRIDORA



testo: Maria Giulia Campioli
da un'idea di: Claudia Bulgarelli
regia: Maria Giulia Campioli
in scena: Maria Giulia Campioli e i musicisti Francesco Grillenzoni e Stefano Garuti dei "Tupamaros"
tipologia: teatro d'attore, musica e canzoni dal vivo
età consigliata: dai 13 anni in poi

Una storia di riscatto e passione: quella di Alfonsina Morini in Strada, la prima donna che ha partecipato al Giro d'Italia. Nel Regno d'Italia di inizio '900, Alfonsina apre la strada alle donne nello sport più epico ed eroico di tutti i tempi e conquista, tappa dopo tappa, la sua libertà e l'affetto popolare, Lo spettacolo utilizza i linguaggi artistici del teatro, della musica e delle video proiezioni. La storia di Alfonsina è l’occasione per affrontare con i ragazzi e le ragazze tematiche quali parità di genere, diritti universali, riscatto sociale. Molteplici sono le materie di studio che presentano connessioni e possibilità di approfondimento in relazione allo spettacolo:
Storia: analisi del periodo storico del primo ‘900 e a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale
Italiano: lettura del romanzo per ragazzi “Più veloce del vento” di Tommaso Percivale, Ed. Einaudi Ragazzi
Educazione civica: evoluzione dei diritti delle donne nel secolo scorso
Motoria: analisi dell’evoluzione del sistema sportivo e della preparazione atletica degli agonisti negli ultimi cento anni
Alfonsina Morini nasce in una famiglia di contadini. Ben presto si appassiona al ciclismo e partecipa a numerose competizioni locali. Nei paesi in cui sfrecciava con la sua bicicletta viene soprannominata “il diavolo in gonnella”. Continuamente osteggiata dalla famiglia per la sua passione a 24 anni, nel 1915, sposa Luigi Strada, cesellatore che, invece, la incoraggia e addirittura le regala, il giorno delle nozze, una bicicletta da corsa nuova. L’anno successivo i due si trasferiscono a Milano, dove Alfonsina comincia ad allenarsi con serietà. Nel 1924 partecipa, prima donna in assoluto, al Giro d’Italia. Parte e compie regolarmente 4 tappe: la Milano-Genova (arrivando con un’ora di distacco dal primo ma precedendo molti rivali), la Genova-Firenze (in cui si classifica al cinquantesimo posto su 65 concorrenti), la Firenze-Roma, giungendo con soli tre quarti d’ora di ritardo sul primo e davanti ad un folto gruppo di concorrenti, e la Roma-Napoli dove conferma la propria resistenza. Nella tappa L’Aquila-Perugia, invece, Alfonsina arriva fuori tempo massimo. A quel punto i giudici si dividono in due fazioni: chi vuole estrometterla e chi è favorevole a farla proseguire. Il direttore della Gazzetta, Emilio Colombo, che aveva permesso la partecipazione di Alfonsina al Giro e aveva capito quale curiosità suscitasse nel pubblico la prima ciclista italiana della storia, propone un compromesso: ad Alfonsina sarà consentito proseguire la corsa, ma non è più considerata in gara. Lei acconsente e prosegue il suo Giro. All’arrivo di ogni nuova tappa viene accolta da una folla che la acclama, la festeggia, la sostiene con calore e partecipazione. Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori.



venerdì 20 marzo 2026
TEATRO EVENTO
DENTRO GLI SPARI
Una storia di mafia





di e con: Giorgio Scaramuzzino
dal romanzo di Silvana Gandolfi “Io dentro gli spari”
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 13 anni in poi

Il romanzo “Io dentro gli spari” di Silvana Gandolfi è sicuramente un’occasione che non potevamo non sfruttare. La storia che ci viene proposta è lieve e nel contempo cruda e amara, come del resto tutte le storie di mafia, e ci permette di affrontare tematiche che coinvolgono emozionalmente lo spettatore sui temi della legalità. Ci è piaciuto in particolare come la scrittrice, in modo estremamente semplice, ci fa capire terminologie e aspetti interni alla malavita. La sua letteratura ci immerge in un mondo apparentemente lontano ma che, come ci dicono le cronache, appartiene a tutti quanti. Impareremo perciò a conoscere che non c’è una mafia, ma esistono tante mafie, che hanno molte particolarità in comune e che riguardano tutti quanti in qualche modo. Lo spirito della storia è proprio questo: indagare sulla solitudine di chi ha il coraggio di affrontare uno dei mali più dannosi alla società, sia pure esso un bambino. Il coraggio della verità e di porsi nei confronti della società con un’etica che guardi all’uguaglianza e al rispetto delle regole. Di quanto la memoria, nei confronti della storia, sia pur recente, sia fondamentale per la crescita e la maturità del cittadino. Conoscere il lavoro prezioso di magistrati come Falcone e Borsellino, di come hanno operato e come i loro successori operano quotidianamente su tutto il territorio nazionale favorisce senza dubbio, la forza di ribellione perché “ abbiamo bisogno di uomini e donne che lottino per la vita con la stessa forza di quelli che causano la morte”, così diceva Ghandi. Insomma un momento di grande riflessione, dove si tenterà di aprire porte mai aperte, senza dare risposte certe, ma con la speranza di far scaturire domande fondamentali.

"...altro tema toccato è stato quello della mafia con il sempre convincente Giorgio Scaramuzzino che in "Dentro gli spari", liberamente tratto dal libro di Silvana Gandolfi, continuando nel suo personale cammino verso un teatro di impronta civile, narra, attraverso un montaggio di due storie apparentemente diverse tra loro, le vicissitudini di un ragazzino che riesce a trovare il coraggio per contrastare l'omertà che lo circonda. Due sagome poste al centro del palcoscenico sono gli unici ornamenti scenografici dello spettacolo che consentono a Scaramuzzino di prodursi in un montaggio verbale parallelo delle due storie ,quella del piccolo bambino siciliano Santino e l'altra del ragazzo ligure Lucio, che solo alla fine dello spettacolo si uniscono per testimoniare la presa di coscienza di una nuova vita che ha nella verità l'unica via del possibile riscatto. Una storia esemplare narrata in modo esemplare".
- Mario Bianchi - Rivista EOLO RAGAZZI



martedì 14 aprile 2026
TEATRO EVENTO - CATERINA PAOLINELLI
IRIS E LE ALTRE



liberamente tratto dal libro "Eccentrici in guerra" di Andrea Santangelo
drammaturgia e regia: Gioia Battista
con: Caterina Paolinelli
vocalizzazioni: Elsa Martin
installazioni luminose: Veronica Penzo
con il contributo speciale di Anna Kamsha
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 13 anni in poi

"Iris e le altre" è un progetto che nasce dall'incontro con Andrea Santangelo, scrittore e storico, autore del libro "Eccentrici in guerra" (UTET). Nella sua collezione di personalità inserisce la storia di quattro donne, quattro combattenti, quattro modi di affrontare la guerra e la lotta per la libertà. Quattro donne in quattro monologhi da circa 15 minuti l’uno. Quattro donne lontane fra loro ma contemporanee: giovani donne negli anni della seconda guerra mondiale.
Ljudmila Pavličenko.
Una sniper ucraina, una tiratrice scelta, che uccise oltre 300 nazisti durante le sue missioni. Dotata di una ferrea volontà e di una disciplina fuori dal comune, la Pavličenko diventa presto un simbolo, grazie al suo sangue freddo e alla sua determinazione. Eroe dell’Unione Sovietica, viene ferita in combattimento e mandata con altri militari negli Stati Uniti D’America nel 1942 per propaganda e per convincere, attraverso il racconto epico delle loro gesta, la potenza americana a dichiarare guerra al nazifascismo. La sua storia è ammantata di leggenda, e non esiste una versione ufficiale della sua biografia.
Nancy Augusta Wake.
Nata in Nuova Zelanda, cresciuta in Australia, naturalizzata inglese, ha vissuto in Francia e ha organizzato alcune delle più riuscite operazioni di spionaggio della seconda guerra mondiale. Come una moderna Mata Haari, al fianco di suo marito, il miliardario Henry Fiocca, e poi successivamente da sola, ha portato in salvo dall’Europa nazista molti intellettuali e politici perseguitati, attraverso la famigerata Pat-Line. Protagonista di missioni spericolate, la Wake è una spia perfetta: avvenente, furba, ironica e impavida, diventa un temutissimo bersaglio del controspionaggio, simbolo di intraprendenza e intelligenza.
Anna Timofeeva-Egorova.
Pilota dell’aviazione sovietica, inizia la sua carriera con un biplano conosciuto più per la sua facilità a prendere fuoco che per le sue prestazioni tecniche. In poco tempo riesce a guadagnarsi la stima dei suoi superiori e viene promossa capo di una squadriglia di bombardieri composto interamente da uomini. Catturata dai tedeschi e fatta prigioniera per 6 mesi in un lager nazista, una volta tornata in patria dovrà difendersi dalle accuse di collaborazionismo e ingaggerà l’ultima sua battaglia per la riabilitazione del suo nome e il riconoscimento delle sue azioni e del suo valore.
Iris Versari.
Italiana, poco più che ventenne. Partigiana. Nata in una famiglia povera ma di grandi ideali antifascisti, Iris si innamora perdutamente di Sirio Corbari, nome di battaglia Silvio, partigiano e capo della banda «Corbari», con Sirio compie azioni di sabotaggio nel territorio romagnolo, in particolare nel forlivese e nel faentino. La banda del Corbari era nota per le sue beffe ai danni dei fascisti di Faenza e dei paesi limitrofi, per i travestimenti, gli scherzi e le battaglie contro i gerarchi locali. Iris è ricordata per il suo coraggio, la sua devozione alla libertà e la lotta incessante al fianco del suo compagno.



mercoledì 29 aprile 2026
TEATRO EVENTO - ROSSELLA GUIDOTTI
Q COME SCUOLA



testo e regia: Luca Chieregato
con: Rossella Guidotti
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 13 anni in poi

Giovanna, non ama molto le regole: sedia e banco le stanno stretti, lei sogna di fare lezione sotto agli alberi e di studiare le canzoni al posto della storia e della geografia. Ma non è una ragazza stupida, anzi: è così sveglia che spesso le domande la travolgono, e gli adulti non sanno rispondere quasi mai. E così, tra una disavventura e l’altra, Giovanna si troverà al centro di una vera e propria rivoluzione, e in modo molto rocambolesco sarà scelta dal comitato studentesco per rappresentare gli studenti. Ecco l’occasione per scrivere regole tutte nuove, sballate, strampalate, e di vedere cosa succede a metterle in pratica una per una. Partendo dalla convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ecco una storia/gioco, un monologo divertente, poetico e commovente sulle regole e sulla loro bellezza. Lo spettacolo affronta il tema delle regole, sia in ambito sociale che scolastico, offrendo al pubblico l’opportunità di riflettere in modo spiazzante sui tanti perché che ci circondano e a cui spesso non sappiamo dare risposta. È uno sguardo sul mondo che assimiliamo sin da quando siamo studenti, come Giovanna, messi a confronto con la solitudine che si vive quando ci si trova davanti ad un mondo già scritto, già fatto, da assumere per com’è. Concetti come libertà, dovere, diritto, spesso perdono il loro valore non avendo riferimenti concreti, e a volte gli studenti crescono ignorando i diritti che posseggono e di conseguenza non si occupano dei doveri che li riguardano. Lo spettacolo in questo senso è un inno alla libertà e alla comunità, alla sua bellezza e alla fatica di mantenerla, vigilando ogni giorno sui limiti e sulle risorse che la libertà stessa ci offre, e a volte ci toglie. Giovanna non risponde: domanda. E le domande, si sa, sono capaci di abbattere muri, di travolgere confini, di regalare agli altri uno spazio di espressione per dire, per incontrarsi, per vivere meglio insieme.