TEATRO PER LA SCUOLA
Stagione teatrale per la scuola 2024/2025
al Teatro Comunale La Venere a Savignano
TRACCE DI TEATRO
proposte per le scuole superiori
(tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 10.00)
BOTTEGA BUFFA / CIRCOVACANTI
E COSI' TOSTO AL MAL GIUNSE LO 'MPIASTRO
testo e regia: Veronica Risatti
con: Laura Mirone, Sara Giovinazzi, Veronica Risatti, Veronica Zurlo, Gianmaria Stelzer (Violoncello), Lucìa Cabrera (Violino)
scenografia: Andrea Coppi
costumi: Antonia Munaretti su bozzetti originali di Lodovico Ottavio Bornacini del XVII secolo
consulenza artistica: Claudia Contin
tipologia: teatro d'attore e musica dal vivo
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
Questa è una festa, immaginate una piazza antica, brulicante di vita. È qui che si svolge uno spettacolo travolgente, dove le storie s'intrecciano come in un intricato gioco di marionette. Comici dell'Arte, nobili innamorati, servitori astuti e una dea capricciosa si danno appuntamento per regalarci una commedia all'italiana dai ritmi frenetici. L'arrivo di una compagnia teatrale sconvolge l'equilibrio della piazza. Amori non corrisposti, intrighi e risate si susseguono in un vortice di emozioni. Un vecchio padre, disperato per la figlia infelice, cerca un marito a tutti i costi. Ma i destini incrociati e le passioni nascoste complicano le cose. Mentre i nobili sognano amori ideali, i servitori della piazza dimostrano una straordinaria capacità di adattamento. Dentisti, ostetrici, chirurghi... non c'è mestiere che non sappiano fare! E quando la Fortuna sembra voltar loro le spalle, sono proprio loro a trovare una soluzione, con la loro proverbiale inventiva e il loro spirito indomito. "E così tosto al mal giunse lo 'mpiastro" è un inno alla vita, una celebrazione della capacità umana di affrontare le avversità con ironia e leggerezza. Uno spettacolo che ci ricorda che, nonostante tutto, la speranza e l'allegria possono sempre trionfare. Un'occasione di immergerci in una festa di colori, di suoni e di emozioni.
ILARIA GELMI - TEATRO EVENTO
LI TROVEREMO OVUNQUE ANDRANNO
di e con: Ilaria Gelmi
regia: Dario Garofalo
scenografia: Danila Barone
con la collaborazione di Teatro del Piccione
con il sostegno del Festival "Montagne Racconta" e di TIQU di Genova
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
Argentina 1976 -1983
Molte persone, non in linea con il regime militare, vengono internate in centri clandestini, torturate e fatte sparire.
Una intera generazione eliminata.
Questa storia collega l'Italia all'Argentina.
Un italiano, migrato da ragazzino in Argentina, risulta aver partecipato alla carneficina e poi, qui in Italia, trova un luogo dove rifugiarsi e poter vivere libero sebbene sia ricercato dall'Interpol per crimini contro l'umanità. Chi gli vive accanto di questa storia non ne vuole parlare: "è una brava persona", "è successo in un posto lontano", "sarà Dio a giudicare"... E invece non si può far finta di niente, non si può tacere. È importante non rimanere indifferenti davanti all'orrore, è importante raccontare per trovare dentro di noi gli anticorpi affinché ciò che è stato non debba ripetersi. La Storia la conoscevo, ma mi mancava un pezzo, quello più vicino a me. Questo spettacolo si è nutrito di libri, film, documentari, atti giudiziari del processo e interviste ai sopravvissuti che hanno riconosciuto nell’italiano uno dei loro aguzzini. Il racconto si distende, sussulta, invade gli spazi e i tempi, il presente e il passato, l’Italia e l’Argentina, come un unico “luogo” in cui l’umanità si è potuta esprimere, mostrare per quella che è, rivelare la sua, la nostra natura: qui nessuno può dirsi innocente e chi racconta si offre come un medium, una possibilità dolce per abbracciarsi ancora, perdonarsi nonostante tutto, provare a vedere luce dove sembra proprio non essercene. Ma non c’è alcuna aria di redenzione, emerge piuttosto chiara una denuncia, ancora aperta, ancora viva, cui si può mettere mano, e vedere, da vivi, come va a finire. Scoprire la prossimità del male è stata la scintilla che ha acceso in me la necessità di raccontare. E questa necessità si è fatta oggi dovere civile, dal momento in cui questa storia si è fatta cronaca, e dal 10 gennaio 2024 il protagonista di questa storia ha, per tutti, un nome, una residenza. Un lasciapassare per non farsi processare.
TEATRO EVENTO - CATERINA PAOLINELLI
IRIS E LE ALTRE
liberamente tratto dal libro "Eccentrici in guerra" di Andrea Santangelo
testo e regia: Gioia Battista
con: Caterina Paolinelli
vocalizzazioni: Elsa Martin
installazioni luminose: Veronica Penzo
con il contributo speciale di: Anna Kamsha
in collaborazione con: Caraboa Teatro
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
4 donne, 4 guerre, un'unica voce. Chi ha detto che la storia è fatta solo di grandi uomini? In un'epoca dominata dagli uomini, quattro donne hanno scelto di scrivere il loro nome a lettere d'oro nelle pagine della storia. Ljudmila, Nancy, Anna e Iris: nomi che potrebbero sembrare lontani nel tempo, ma le cui storie risuonano ancora oggi con straordinaria attualità. Sniper, spie, aviatrici, partigiane. Quattro destini incrociati dalla guerra, quattro modi di lottare per la libertà. Le loro voci, forti e determinate, risuonano nel monologo teatrale "Iris e le altre", un'esperienza coinvolgente che ci porterà nel cuore della Seconda Guerra Mondiale. Immaginate di sentire il fiato sul collo di Ljudmila, la cecchina ucraina che ha seminato il panico tra le truppe naziste. O di seguire Nancy nelle sue audaci missioni di spionaggio, travestita da sofisticata dama. E ancora, di volare con Anna ai comandi di un bombardiere, sfidando la morte a ogni missione. E infine, di unirti a Iris nella lotta partigiana, pronta a tutto per un mondo più giusto. Un racconto intenso e poetico, dove le parole si intrecciano con la musica e la luce, creando un'atmosfera unica. Un omaggio a tutte le donne che, nel corso della storia, hanno combattuto per i loro diritti e per un futuro migliore. "Iris e le altre" è uno spettacolo che fa riflettere sulla forza, il coraggio e la determinazione delle donne.
TEATRO EVENTO - TEATRO AL QUADRATO - TUPAMAROS
ALFONSINA CORRIDORA
testo: Maria Giulia Campioli
da un'idea di: Claudia Bulgarelli
regia: Maria Giulia Campioli
in scena: Maria Giulia Campioli e i musicisti Francesco Grillenzoni e Stefano Garuti dei "Tupamaros"
tipologia: teatro d'attore, musica e canzoni dal vivo
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
Una storia di riscatto e passione: quella di Alfonsina Morini in Strada, la prima donna che ha partecipato al Giro d'Italia. Nel Regno d'Italia di inizio '900, Alfonsina apre la strada alle donne nello sport più epico ed eroico di tutti i tempi e conquista, tappa dopo tappa, la sua libertà e l'affetto popolare, Lo spettacolo utilizza i linguaggi artistici del teatro, della musica e delle video proiezioni. La storia di Alfonsina è l’occasione per affrontare con i ragazzi e le ragazze tematiche quali parità di genere, diritti universali, riscatto sociale. Molteplici sono le materie di studio che presentano connessioni e possibilità di approfondimento in relazione allo spettacolo:
Storia: analisi del periodo storico del primo ‘900 e a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale
Italiano: lettura del romanzo per ragazzi “Più veloce del vento” di Tommaso Percivale, Ed. Einaudi Ragazzi
Educazione civica: evoluzione dei diritti delle donne nel secolo scorso
Motoria: analisi dell’evoluzione del sistema sportivo e della preparazione atletica degli agonisti negli ultimi cento anni
Alfonsina Morini nasce in una famiglia di contadini. Ben presto si appassiona al ciclismo e partecipa a numerose competizioni locali. Nei paesi in cui sfrecciava con la sua bicicletta viene soprannominata “il diavolo in gonnella”. Continuamente osteggiata dalla famiglia per la sua passione a 24 anni, nel 1915, sposa Luigi Strada, cesellatore che, invece, la incoraggia e addirittura le regala, il giorno delle nozze, una bicicletta da corsa nuova. L’anno successivo i due si trasferiscono a Milano, dove Alfonsina comincia ad allenarsi con serietà. Nel 1924 partecipa, prima donna in assoluto, al Giro d’Italia. Parte e compie regolarmente 4 tappe: la Milano-Genova (arrivando con un’ora di distacco dal primo ma precedendo molti rivali), la Genova-Firenze (in cui si classifica al cinquantesimo posto su 65 concorrenti), la Firenze-Roma, giungendo con soli tre quarti d’ora di ritardo sul primo e davanti ad un folto gruppo di concorrenti, e la Roma-Napoli dove conferma la propria resistenza. Nella tappa L’Aquila-Perugia, invece, Alfonsina arriva fuori tempo massimo. A quel punto i giudici si dividono in due fazioni: chi vuole estrometterla e chi è favorevole a farla proseguire. Il direttore della Gazzetta, Emilio Colombo, che aveva permesso la partecipazione di Alfonsina al Giro e aveva capito quale curiosità suscitasse nel pubblico la prima ciclista italiana della storia, propone un compromesso: ad Alfonsina sarà consentito proseguire la corsa, ma non è più considerata in gara. Lei acconsente e prosegue il suo Giro. All’arrivo di ogni nuova tappa viene accolta da una folla che la acclama, la festeggia, la sostiene con calore e partecipazione. Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori.
TUPAMAROS - TEATRO EVENTO
CONCERTO PER LA LEGALITA'
di e con:
regia:
tipologia: concerto folk-rock d'autore
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
I Tupamaros sono una band di folk-rock d’autore di Carpi (MO).
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NARDINOCCHI / MATCOVICH
STRADA MAESTRA
di e con: Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
scena: Bruno Soriato e Giuseppe Frisino
sound design: Dario Costa
light design: Chiara Saiella
in collaborazione con: Florian Metateatro
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
"Esiste un patto tra noi e la natura? Riusciamo ad osservarla? È ancora un nostro interlocutore? Noi siamo città o natura?"
Queste domande echeggiano nel cuore di "Strada maestra", un'avventura che ci porta a esplorare luoghi e territori. Due viaggiatori, con lo sguardo curioso di chi cerca risposte, si immergono in un anno di incontri indimenticabili. Volti e corpi segnati dal sole e dalle stagioni, che hanno fatto della terra la loro casa. Ma la natura è un enigma, un libro aperto che cambia continuamente. Riusciremo mai a decifrarla completamente? I nostri protagonisti ci invitano a un'osservazione attenta, a spogliarci dei pregiudizi e a lasciarci sorprendere dalla bellezza che ci circonda. Un viaggio alla scoperta di noi stessi, un confronto intimo con la nostra fragilità e con la forza della natura. Un diario segreto, custode di dubbi e certezze, accompagna i due esploratori in questa avventura. Un racconto sincero e appassionato, che ci mostra quanto sia difficile separare l'oggettivo dal soggettivo, il pensiero dal sentimento. Perché, in fondo, siamo parte integrante di questo grande ecosistema, e la nostra storia si intreccia indissolubilmente con quella della natura. Sei pronto a intraprendere questo viaggio? A scoprire che la città e la campagna, l'uomo e l'ambiente, sono facce della stessa medaglia? "Strada maestra" ti aspetta, per un'esperienza che ti farà riflettere sul tuo rapporto con il mondo che ti circonda.
TEATRO EVENTO - CRISTINA BARTOLINI
L'AGNESE VA A MORIRE
liberamente tratto dal romanzo di Renata Viganò
di e con: Cristina Bartolini
regia, sound design, light design: Sergio Galassi
scene, oggetti e costumi: Vittorio Marangoni
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 ai 18 anni
"Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo".
Da qui la scelta di raccontare la storia di Agnese. Una donna semplice, come tante, la cui vita viene sconvolta dalla guerra. Abbiamo voluto restituire la voce a questa contadina, raccontando la sua storia così come l'avrebbe narrata lei, senza artifici né drammatizzazioni. Una storia che potrebbe sembrare lontana, quasi anacronistica, ma che in realtà ci parla di un tempo che non è poi così lontano. Settant'anni possono sembrare un'eternità, ma per chi li ha vissuti, sono stati un attimo. Agnese, con la sua schiena curva e la sua forza silenziosa, è l'emblema di una generazione che ha combattuto per la libertà. La guerra le ha portato via il marito, ma le ha dato una nuova consapevolezza, una forza d'animo che l'ha spinta a resistere. La sua storia è un monito per noi, che viviamo in un mondo spesso troppo frenetico, troppo distratto. Ascoltare la voce di Agnese significa riconnetterci alle nostre radici, comprendere da dove veniamo e chi siamo. È un viaggio nel tempo che ci permette di riscoprire il valore della memoria e l'importanza di tramandare le storie di chi ci ha preceduto.