TEATRO PER LA SCUOLA


Stagione teatrale per la scuola 2023/2024
al Teatro Comunale La Venere a Savignano



VIA DAL BANCO!
(tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 10.00)



giovedì 16 novembre 2023
IL TEATRO NEL BAULE
ALL'OMBRA
DI UN GROSSO NASO
La storia di Cyrano de Bergerac




drammaturgia e regia: Sebastiano Coticelli e Simona Di Maio
in scena: Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Dimitri Tetta
luci: Paco Summonte
scene di Francesco Felaco
musiche originali: Dimitri Tetta
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dagli 8 ai 14 anni

Tre attori per tanti personaggi in un gioco tra corpi e ritmi. La storia di un amore impossibile, di una guerra, di un attore svampito e di un uomo coraggioso. Chi non conosce il grande Cyrano? Un eroe romantico ma allo stesso tempo un personaggio straordinariamente moderno. Cyrano grande poeta e spadaccino è innamorato della bella cugina Rossana, la quale a sua volta è innamorata di Cristiano, un giovane bello ma un po' ignorante. Cyrano non osa svelare il suo amore perché sa che a causa del suo grosso naso non può essere corrisposto, ma si offre di aiutare Cristiano, incapace di dichiararsi a Rossana, nella scrittura delle più belle lettere d’amore. Ma l’arrivo improvviso di una guerra cambia tutti i destini... La storia di Cyrano, scritta da Rostand, è un mito senza tempo, che ribalta il mondo dell’apparenza; è un inno al valore, al romanticismo, alla poesia. Una pièce molto ironica e allo stesso tempo commovente, scritta con un linguaggio che affascina grandi e piccini. Una storia in cui l'amore vince e la vera bellezza è nascosta dietro l'ombra di un grosso naso.



martedì 28 e mercoledì 29 novembre 2023
TEATRO EVENTO - SILVIA SCOTTI
YAKOUBA E IL LEONE



testo: Silvia Scotti
regia: Silvia Scotti
in scena: Silvia Scotti
maschere e oggetti di scena: Angela Pezzi
sedia: Donatello Galloni
costumi: Loretta Ingannato, Angela Pezzi
tipologia: teatro d'attore e oggetti animati
età consigliata: dai 5 ai 10 anni

“Non saranno né la lancia né i sassi a renderti più forte del leone, sarà il tuo coraggio a fare la differenza”

YAKOUBA E IL LEONE è una una storia di iniziazione che trae i suoi riferimenti dalla cultura Masai e si allarga nello sforzo di raccontare le difficoltà e gli ostacoli che si incontrano nel percorso per diventare grandi. “Esprimi il tuo desiderio perché dove c’è sogno c’è sempre realtà”, questa è la frase che tutt’ora viene consegnata ai giovani nei villaggi, nel centro dell’Africa, prima di essere ammessi alla vita adulta. Il protagonista, come tanti altri coetanei desidera diventare guerriero e per raggiungere il suo desiderio “si mette in cammino”.

È un giorno importante al villaggio, intorno ai ragazzi, seduti immobili, incalzano i preparativi per una grande festa. I ragazzi sono in attesa, ognuno di loro desidera diventare guerriero valoroso e rispettato. Aspettano che il “clan degli anziani” affidi loro una prova e solo chi riuscirà a superarla diventerà guerriero. Inizia per il protagonista un viaggio solitario nella foresta: scopre i rumori della notte, l’inquietudine del buio, la ferocia degli animali; deve cercare un leone e lottare con lui per dimostrare a tutti il suo coraggio, ma il leone che incontra è già ferito. Può ucciderlo e diventare un guerriero agli occhi dei compagni, o accettare il patto di alleanza che il leone gli propone. Questa storia ha molti ingredienti in comune con le fiabe tradizionali: la dimensione del rito; l’eroe (il protagonista) che vuole acquisire un ruolo utile per la sua comunità; la figura del mentore (il nonno), che fra gli anziani del villaggio accompagna il protagonista; le prove da superare; l’incontro con l”altro”; l’antagonista (il leone); il confronto con la paura che fa scoprire risorse e capacità e il tema della scelta individuale. Di questi ingredienti non sono rimaste molte tracce nei percorsi di crescita dei ragazzi di oggi. Proprio per questo motivo lo spettacolo può incantare e colpire un giovane pubblico fatto di bambini e bambine che desiderano “diventare grandi”, non sanno come fare e acquisiscono sempre più in ritardo rispetto al passato autonomie e responsabilità, perché manipolati dai media o immersi in dinamiche complesse con gli adulti di riferimento. I giovani spettatori possono immedesimarsi nella sfida del protagonista: compiere una scelta, rinunciare al proprio desiderio e affrontarne le conseguenze. Si diventa guerrieri uccidendo senza fatica un leone già ferito? Qual’è l’azione che davvero dimostra coraggio? Il protagonista mette a rischio il proprio desiderio, sicuro che “dove c’è sogno ci sia sempre realtà”.

L’attrice in scena narra la storia divertendosi a “mostrare” differenti personaggi. L’utilizzo essenziale della parola lascia spazio all’azione e alle immagini che vengono create. La maschera permette di dare corpo e voce alla presenza degli animali. Lo stile essenziale della scena lascia al pubblico la possibilità di entrare nel racconto e immaginarne i particolari.



martedì 5 dicembre 2023
KOSMOCOMICO TEATRO
LULLABY



di e con: Valentino Dragano
musiche e canzoni: Valentino Dragano
luci e scene: Valentino Dragano
tipologia: teatro d'attore, di figura, canzoni e musica dal vivo
età consigliata: dai 3 ai 6 anni

Lullaby é un regalo piovuto dal cielo. Un regalo segreto e prezioso. Un regalo per te. Tutto per te. Lullaby é musica. Musica che ci culla e ci ristora. È la storia di un bambino come me, come te. Di un bambino che guarda e ascolta il mondo attorno a sé: il battito d’ali di una Farfalla, la neve a Natale, il sole a Primavera, il Cielo stellato della Notte. Tutto risuona di musica, ritmo e stupore. E poi c’é la Mongolfiera che accompagna il viaggio e indica, dal cielo, la strada da seguire. Lullaby é una chitarra che diventa teatrino. Un teatro a 6 corde che attraversa stagioni, incontri, canzoni, paure, risate, blues, jazz, samba! Lullaby é cantare, é suonare, é giocare un altro giro di giostra, e poi stanco addormentarsi con la musica negli occhi, nelle orecchie, nel cuore.



martedì 12, mercoledì 13 e giovedì 14 dicembre 2023
TEATRO EVENTO - TCM
ASINO A CHI?



di e con: Cristina Carbone e Alessandra Tomassini Stabile
disegno luci: Vincenzo De Angelis collaborazione artistica: Marco Manchisi
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dagli 8 ai 14 anni

Asino a chi? C’era una volta a scuola il banco degli asini, un vecchio banco di legno come gli altri, ma isolato in fondo all’aula. In quel banco della vergogna si usava mettere in castigo chi peccava di monelleria, chi non aveva voglia di studiare, o si ostinava a non imparare le tabelline, a non azzeccare i congiuntivi, a scrivere squola con la q, a dimenticare i quaderni a casa, e per giunta a disturbare le lezioni. Accadeva a quegli allievi che facevano disperare tutti per il loro carattere ribelle, sempre pronti a fare di testa propria, infischiandosene delle punizioni e del giudizio degli altri, e per questo considerati mediocri, inetti, dei veri e propri somari insomma! Con il tempo, però, le cose sono cambiate, e quelli che prima venivano additati come difetti si sono rivelati guizzi di genialità, di originalità nel saper guardare alle cose della vita e del mondo. Asino a chi? racconta alcune delle vite di questi uomini e donne colti nel momento della loro infanzia, che hanno lasciato un segno nella storia, nelle arti, nella scienza, riuscendo a superare gli inciampi della vita e a realizzare i propri sogni.



lunedì 8 gennaio 2024
TEATRO EVENTO - ALICE BOSSI
LA BIANCA, LA BLU
E LA ROSSA




di e con: Alice Bossi
regia: Monica Mattioli
disegno sonoro: Claudio Giussani
luci: Alessandro Palumbi
costumi: Barbara Livecchi
scene: Luca Fontana
tipologia: teatro d'attore, clown
età consigliata: dai 3 ai 10 anni

E se un giorno arrivasse nella vostra città qualcuno proveniente da un altro paese? E se questo qualcuno fosse molto diverso da voi e venisse ad abitare proprio nell’appartamento vicino al vostro? Questa è la storia di una città dove tutto è blu. Blu, un monocolore che non è solo esteriore ma che si estende anche all’animo. Qui abita la Blu che, come tutti gli abitanti, vive secondo regole precise, in silenzio, in modo schematico e totalmente pianificato. Ogni giorno è uguale a quello prima e uguale a quello dopo. Ognuno vive per sé. Una mattina apparentemente uguale a tutte le altre mattine arriva in città la Rossa che giocando e divertendosi sconvolge totalmente l’ordine della città. Nessuno aveva mai visto quel colore e soprattutto nessuno dei blu aveva mai avuto il tempo di giocare né di divertirsi. La città entra nel panico e le forze dell’ordine cercano di isolare e imprigionare la Rossa. Per fortuna non c’è nessuna legge che impedisca ad un abitante di essere rosso, sia esteriormente che interiormente. La presenza della Rossa si rivelerà un tesoro per la Blu che scoprirà la forza della libera espressione, della creatività, della capacità di uscire dagli schemi, il coraggio di sperimentare e di aprirsi al diverso scoprendo nuove possibilità.

Una scatola magica, tre clownesse in un'unica attrice e una storia. Gag divertenti, movimenti scenici e l’illusione del mimo creano una magia surreale. Come se stessimo ascoltando una fiaba su un vecchio disco la storia prende vita attraverso un linguaggio sonoro e visivo ispirato alle fiabe sonore e al linguaggio comico, repentino e surreale dei cartoon. Un’attrice attraverso il linguaggio del corpo, del mimo e del clown interpreta tre clownesse, molto diverse tra loro, che agiscono su un tappeto sonoro di parole, musica, suoni e rumori quotidiani. La Bianca è la clownessa neutra che ha il compito di colorarsi e trasformarsi dando corpo alle due protagoniste della storia: la Blu e la Rossa. Due personaggi opposti nei ritmi, nello stile e nell’approccio alla vita. Dalla scatola esce letteralmente tutta la storia. Una scatola che apparentemente è normale ma che, con le tre clownesse, diventa magica. Non appena la Bianca ci entra, sembra che al suo interno ci siano botole profondissime, ascensori impazziti, funi alla quale aggrapparsi, tapis roulant, molle e rotaie. La scatola si apre, si gira, si trasforma nella casa della Blu e della Rossa, diventa il condominio dei blu e anche, ahimè, una prigione per la Rossa.

Con questo spettacolo vogliamo parlare ai più piccoli dell’incontro con qualcuno che è diverso da noi. Forse guardando bene, questo qualcuno non è così diverso. Forse di diverso ha solo il colore della pelle o lo stile di vita. Forse da questo qualcuno possiamo anche imparare qualcosa e rompere i nostri schemi fissi che ripetiamo senza neanche più sapere perché. Il diverso ci fa paura perché rappresenta qualcosa o qualcuno che non conosciamo. Solo attraverso l’incontro possiamo abbracciare nuove scoperte, arricchirci, arricchire e crescere insieme.



martedì 23 e mercoledì 24 gennaio 2024
TEATRO EVENTO - TEATRO AL QUADRATO
IMMAGINA



testo e regia: Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti
in scena: Adele Costalunga, Adriana Bardi e Carolina Bisioli
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 3 agli 8 anni

È un caldo pomeriggio d’estate, o in una fredda mattina d’inverno, fate pure voi come vi piace di più, quando tre intrepide esploratrici, dotate di una buona dose di curiosità e immaginazione, capitano in una soffitta piena di vecchi oggetti, forse usati in passato da bambini che non lo sono più (genitori, nonni, zii?…), ormai dimenticati e anche un po’ scassati . Insomma: inutili. Ma basta poco: una palla che rotola, una luce che si accende per caso, la magia di infilarsi sotto un lenzuolo per vedere che cosa nasconde, per dare il via alla magia... Per ogni essere umano, l’infanzia è la porta d’accesso al mondo, una palestra di vita. È quel segmento della nostra esistenza dove tutto è possibile, senza alcun limite, basta solo avere la capacità di immaginarlo. È il regno dei sogni e della follia, dell’immaginazione, delle prime grandi amicizie e pure dei primi scontri e delle prime grandi delusioni. Peccato duri così poco tempo, e tutti quei sogni e quella follia debbano poi essere riposti sotto un telo in una soffitta, per essere dimenticati. Per fortuna ci sarà sempre qualche intrepida bambina (o bambino) pronti a rispolverarli e dare inizio a una nuova avventurosa fantasia.

Da molti anni si opera per garantire ai nostri bambini e giovani la libertà (e la necessità) di affrontare sani rischi salutari. Uscire dalla comfort zone, imparare a spingersi oltre, gestire le difficoltà, allenare la capacità di trovare risorse e risposte. È la resilienza, termine che, ultimamente, sentiamo citare molto spesso. Siamo rimasti chiusi in casa molto tempo, in questi ultimi due anni. Molto di più di quanto fossimo abituati a starci. Abbiamo rivalutato i nostri spazi domestici, osservandoli con sguardo nuovo, abitandoli in maniera più profonda, trovando risorse dove prima vedevamo solo oggetti e spazi superflui. Trasformando il limite in possibilità. In un caldo pomeriggio d’estate, o in una fredda mattina d’inverno, una soffitta polverosa può regalare grandi avventure...



martedì 30 gennaio 2024
INTRECCI TEATRALI
LA FABBRICA DEI BACI



testo e regia: Andrea Gosetti e Roberto Anglisani
in scena: Andrea Gosetti, Sarah Leo, Massimo Testa
disegno luci: Marco Grisa
tipologia: teatro d'attore e musiche dal vivo
età consigliata: dai 7 ai 14 anni

Pennino vive a Semprefreddo, un paese – potete immaginare – dove fa talmente freddo che per mangiare i ghiaccioli bisogna prima metterli nel microonde. E dove soprattutto si comperano i baci! Comprare baci? Non si potrebbero semplicemente dare? Eh no, perché a Semprefreddo hanno dimenticato da tempo come si dimostra l’amore…. e così la gente li compera al supermercato, chiusi nelle loro scintillanti scatoline. Ce ne sono di tutti i tipi e per ogni occasione: baci della buonanotte, baci per la mam- ma, baci tenerotti… E ogni giorno per legge bisogna festeggiare qualcosa, così il consumo dei baci aumenta e i guadagni della fabbrica volano alle stelle. E così Pennino deve risolvere un problema: ha dimenticato che il giorno dopo è la Festa della Mamma e non ha comprato neanche un piccolo bacio da regalarle. E ora che i negozi sono chiusi, a Pennino non resta che entrare nella spaventosa fabbrica di Baci e rubarne un bel po’ per la sua mamma. Ma l’avventura lo porterà di fronte al grande mistero della città: come funziona davvero quella fabbrica? Quale progetto ha il suo temibile proprietario? E dov’è finito il papà di Pennino? Il lieto fine, come in ogni favola che si rispetti, è assicurato, ma non prima di aver esaurito una girandola di avventure che si susseguiranno fino alla grande scoperta finale, la più bella e inaspettata di tutte.

Uno spettacolo tra musica e parola che condurrà gli spettatori, in un’avventura particolare che farà emozionare e farà riflettere e pensare sul mondo in cui viviamo e sulla necessità di riconquistare quelle emozioni semplici che a volte sono difficili da esternare.



venerdì 2 febbraio 2024
TEATRO DELLE TEMPERIE
IL CIRCO CAPOVOLTO



Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani
di e con: Andrea Lupo
regia: Andrea Paolucci
musiche originali: David Sarnelli
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dagli 11 ai 14 anni

Due storie parallele ma strettamente intrecciate, quella di Branko e quella di suo nonno Nap’apò, due generazioni di rom in questa Europa in cui le etnie nomadi hanno vissuto e vivono ancora vite separate, vite “a parte”. Una generazione è finita nei campi di concentramento, la successiva nei campi rom alle periferie delle grandi città. Branko Hrabal in fuga dall’Ungheria si rifugia in un campo rom in Italia. Porta con sé dieci scatoloni contenenti quel che rimane del famoso circo ereditato da suo nonno. Circo che ha dovuto bruscamente interrompere la sua attività durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i nazisti ne hanno prima rinchiuso e poi sterminato tutti gli artisti. Branko non sa che farsene di questa eredità pesante ed ingombrante. Ma nel campo trova un gruppo di bambini curiosi che lo obbligano a raccontare la storia di quel circo, che è la storia della sua famiglia e che è in sintesi la storia dell’Europa da cui tutti discendiamo. Branko si trova così a ripercorrere l’epopea della propria famiglia, dalla gioia, dall’incantamento e dallo stupore che il circo di suo nonno sapeva portare in giro per tutta Europa, fino alla fuga, alla deportazione, alla reclusione e allo sterminio. Sette bambini lo ascoltano con occhi pieni di incantamento e trovano finalmente fra un trapezio, cinque clave e qualche vecchio costume una nuova speranza di riscatto e di felicità. Fra gente del campo che non è neppure più in grado di immaginare un domani per sé e per la propria famiglia c’è ancora invece chi riesce a vedere una possibilità di futuro: quei sette bambini che trasformano la storia della famiglia di Branko in energia nuova e voglia di riscatto. Nascosti nelle cantine di un vecchio palazzo abbandonato, ispirati da Branko lavorano sodo e alla fine riescono a dar vita ad un nuovo circo... un loro nuovo circo... un circo sottoterra... un circo capovolto.



lunedì 5 e martedì 6 febbraio 2024
TEATRO DELL'ARGINE
FARFOLLIE



testo: Caterina Bartoletti
regia Giovanni Dispenza
in scena: Giulia Franzaresi e Francesco Izzo Vegliante
disegni: Andrea Niccolai
video: Daniele Poli
scenografie Giovanni Dispenza e Mirko
tipologia: teatro d'attore, disegni dal vivo
età consigliata: dai 4 agli 8 anni

Questa è una storia fantastica. Una storia che narra della creazione delle farfalle. C’era una volta… uno dei Disegnatori di Tutte le Cose che si era messo in testa di creare una nuova meraviglia unendo fiori, insetti e uccelli. C’era una volta… un’anziana Custode della Sapienza con rigide regole e molte perplessità sull’idea del Disegnatore. Utilizzando l’immaginazione, la manipolazione di oggetti, disegni, magie di carta e giochi di colori, le farfalle nasceranno e voleranno creando un mondo vario e colorato.



venerdì 16 febbraio 2024
TEATRO EVENTO
QUESTA ZEBRA
NON E' UN ASINO




testo: Giorgio Scaramuzzino dal suo libro omonimo ediz. Salani
regia: Giorgio Scaramuzzino
in scena: Giorgio Scaramuzzino
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 6 ai 10 anni

Abbiamo voluto con questo spettacolo proporre una riflessione sulla condizione dell’infanzia nelle regioni dove ancora oggi persiste un conflitto armato. La Striscia di Gaza è emblematica in tal senso, da un lato perché è una zona abitata da un’altissima percentuale di giovani, più della metà della popolazione, e dall’altra perché l’informazione su quello che accade in quella terra così isolata, quando arriva da noi, spesso non è esaustiva. Inevitabilmente abbiamo preso in esame la Convenzioni che l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite ha redatto il 20 Novembre 1989 e che molti paesi hanno sottoscritto. Convenzione spesso trascurata e poco conosciuta. L’articolo 42 dice che tutti i paesi firmatari si impegnano affinché tutta la popolazione sia a conoscenza del contenuto dei cinquantaquattro articoli. Ma questo non avviene e non basta la buona volontà del singolo insegnante per informare, è necessario un maggior impegno istituzionale. Il teatro può, forse deve, lanciare messaggi forti, naturalmente con leggerezza e divertimento. Un'ora a teatro può essere più accattivante dell’ora di legalità tra le mura scolastiche. Lo spettacolo, in sintesi, vuole proprio essere uno strumento e uno stimolo, al lavoro dell’educatore.



mercoledì 21 febbraio 2024
L'ORTO DEGLI ANANASSI
TUONO
il mio vicino gigante




di: Ulf Stark
regia: Andrea Gambuzza
in scena: Andrea Gambuzza e Giacomo Riggi
musiche: Giacomo Riggi
luci: Lucio Diana
collaborazione alla drammaturgia: Silvano Antonelli
illustrazioni: Alberto Pagliaro
tipologia: teatro d'attore e musica dal vivo
età consigliata: dai 7 agli 11 anni

Che fortuna abitare a pochi passi dalla casa di un gigante! A chi non viene voglia, ogni tanto, di provare il brivido del pericolo? E il Sig. Tunesson, detto Tuono, sembra proprio fatto apposta per spaventarti: enorme, sempre arrabbiato, con la sua camicia a fiori color sangue sul punto di scoppiare sopra la grossa pancia, chissà se piena di salsicce o di gatti o di bambini. E forse ha persino il dono della telepatia, se si vuole credere a Bernt! Il papà dice sempre che Bernt è un contafrottole. Sarà, ma è un amico prezioso che sa sempre tutto. Purtroppo, però, capita perfino alle amicizie più salde di attraversare qualche difficoltà, e arriva il momento in cui il nostro protagonista, per una sciocca leggerezza, sembra aver perduto quella di Bernt. Grazie a un’impresa eroica nel giardino di Tuono, non solo la riconquisterà, ma capirà che il gigante non è un gigante ma un uomo un po’ diverso dagli altri, più solo che arrabbiato e con un’insospettabile passione per la musica. Magari si potrebbe ipnotizzarlo e chiedergli un favore per restituire alla mamma il sorriso che negli ultimi giorni ha perduto… Il coraggio e l’amicizia sono i grandi protagonisti di questa storia di Ulf Stark, che accompagna con delicatezza, intelligenza e divertimento i suoi piccoli personaggi nella grande avventura della vita: crescere.

Un attore, un musicista e un pianoforte. Il testo leggero, immaginifico, toccante e divertente, viene attraversato ed messo in azione con l’aiuto di note struggenti e vorticose che evocano di volta in volta gli spazi, gli elementi naturali e le rivoluzioni emotive del protagonista, la cui vicenda permetterà agli spettatori di rivivere quei piccoli grandi conflitti che sono parte fondante della formazione emotiva di ciascun individuo: la difficoltà di comprendere ed accettare quando un genitore soffre, la scoperta del dolore quando ci accorgiamo di aver ferito un amico, la strana tentazione di fare cose che ci terrorizzano, ma delle quali non riusciamo inspiegabilmente a fare a meno. Un lavoro pensato per creare una volta di più un ponte tra le generazioni e portato in scena con il desiderio di contribuire a dare un nome alle emozioni che ci aiutano a diventare grandi.



mercoledì 28 febbraio 2024
ELSINOR TEATRO - COMPAGNIA RODISIO
CROSS THE LINE



drammaturgia e regia: Manuela Capece e Davide Doro
in scena: Salvatore Alfano e Gaia Barili
collaborazione artistica: Jon Beney
luci e suono: Silvia Baiocchi
tipologia: teatro d'attore, danza
età consigliata: dagli 11 ai 14 anni

Linea. Limite. Confine. Conflitto.
Riusciamo a vedere le linee che ci circondano? La linea può essere una protezione? Quand’è che una linea diventa un limite? Cosa significa superare quel limite? Che cosa significa oltrepassare quella linea? Le costruzioni esterne si riflettono dentro di noi? Le mura fuori si ripetono dentro? Andare oltre Lingua Religione Colore della pelle Genere Radici Famiglia Gruppo di appartenenza Età Possibilità Sogni Aspettative C’è sempre una linea accanto a noi. Ci camminiamo di fianco o la oltrepassiamo più volte, ci dice quando fermarci o ci ricorda dove volevamo andare. Sono le nuove e antiche architetture che disegnano le cittá come i confini naturali che da sempre uniscono e separano. Ci sono linee fisiche, ben visibili e chiare a tutti, e ci sono linee immaginarie, che nessuno ha mai visto ma che sono altrettanto chiare. Ci sono linee che si muovono nello spazio e altre che viaggiano nel tempo. Ci sono linee interiori, limiti più o meno valicabili dentro ognuno di noi. C’è sempre un qui e c’è sempre un oltre. C’è sempre un IO e c’è sempre un ALTRO. Da questa parte ci sono io. Il mio spazio, le mie cose, il mio modo di essere e di fare. Da questa parte c’è il mio mondo. Oltre la linea ci sei tu. La linea è l’espressione di un conflitto. È il conflitto che separa l’io superficiale dall’Io interiore. È la distanza complessa tra reale e virtuale. È un muro che divide un paese, è l’orizzonte che si modella tra centro e periferia. Abbiamo sempre un limite da superare. Dentro e fuori da noi. Attraversare la linea significa scegliere.



giovedì 29 febbraio 2024
TEATRO EVENTO - QUINTOEQUILIBRIO
FELICIA



liberamente tratto dall’albo illustrato “Felicità ne avete”, di Lisa Biggi e Monica Barengo, Kite edizioni
testo: Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti
regia: Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti
in scena: Stefania Ventura
marionetta ibrida, pupazzi e oggetti di scena: Giorgia Goldoni
luci: Gabriele Gugliara
tipologia: teatro d'attore e oggetti animati
età consigliata: dai 6 ai 10 anni

"Sul limitare di un bosco, molto lontano da qui, viveva un tempo una strega potentissima. Abitava in una vecchia casa fatta di assi e terra nera, ed era sempre di pessimo umore... "

Questa è la storia di una strega alla ricerca della propria felicità, una strega di nome Felicia. Per provarla, Felicia ruba la felicità a chiunque le capiti a tiro, la fiuta a chilometri di distanza, con i suoi artigli affilati la cattura in un lampo e la intreccia stretta nei suoi capelli. Ma l'indomani la felicità sbiadisce e così Felicia ritorna triste e ricomincia nuovamente la sua “ricerca”. Finché una notte gli animali del bosco, stanchi di vivere a causa sua nella paura e nella tristezza, si riuniscono nel cuore della foresta per cercare di porre un rimedio a questa situazione, un drastico rimedio: sbarazzarsi della strega!



venerdì 1 marzo 2024
COMPAGNIA NARDINOCCHI/MATCOVICH
ARTURO



di e con: Laura Nardinocchi e Niccolò
scene: Fiammetta Mandich
suoni: Dario Costa
luci: Marco Guarrera
illustrazioni: Margherita Nardinocchi
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 12 ai 14 anni

Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro. È nato durante un viaggio in Puglia, d’estate, in un pessimo ristorante. Qui Niccolò ha manifestato a Laura il desiderio di costruire insieme un lavoro che avesse come tema il rapporto con i propri padri, con la perdita dei propri padri e che fossero proprio lui e Laura in scena, pur essendo autori e non attori. Arturo è così diventato la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si sono trasformati in pezzi, per la precisione dodici, di un grande puzzle. Un gioco a cui gli spettatori non solo assistono come testimoni, ma sono anche invitati a partecipare attivamente: alcuni scrivono un proprio pensiero sul padre, mentre altri scrivono i titoli delle scene sui pezzi di puzzle, aggiungendo qualcosa di personale intorno alla figura del padre. Qual è il rapporto con i padri e cosa resta (resterà) alla loro scomparsa? I pezzi capovolti vengono poi disposti nello spazio e svelati casualmente, così che le scene possano agire come i ricordi: arrivano all’improvviso, senza poterli prevedere. Arturo ha quindi una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni: l’ordine delle scene nelle varie repliche sarà sempre differente. Arturo vuole trasformare il dolore in atto creativo, con l’intento di rendere una memoria privata collettiva e universale. Motivazione della Giuria del Premio Scenario Infanzia 2020 Arturo affronta in modo sobrio e composto il dolore per la morte del padre senza mai scadere nella retorica e riunendo in un’emozione autentica le nuove generazioni e il pubblico adulto. Lo spettacolo ci invita a riflettere sulla figura del padre e a confrontarci col tema della morte, spesso tabù sulla scena e nella vita. Utilizzando un interessante dispositivo drammaturgico, lo spettacolo si modula diversamente grazie all’interazione con gli spettatori e chiede ogni volta ai due interpreti di rendere unica e irripetibile la loro performance. Un teatro di verità che, grazie all’autenticità dei due protagonisti, rende incerto il confine della rappresentazione.



martedì 5 e mercoledì 6 marzo 2024
COMPAGNIA TEATRALE MATTIOLI
UN AMICO ACCANTO



liberamente ispirato a "Un amico per Dragone" di Dav Pilkey
testo e regia: Monica Mattioli e Monica Parmagnani
in scena: Monica Mattioli e Alice Bossi
scenografia e costumi: Luca Fontana
disegno Luci: Cinzia Airoldi
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 3 ai 7 anni

Questa è la storia di un piccolo dragone che è al mondo "solo". È strano il nostro piccolo dragone. O forse strano proprio non è: si porta dentro al cuore la convinzione che esista al mondo un altro con cui dividere lo spazio, il tempo, il gioco e i suoi pensieri. E’ convinto che l’incontro lo farà stare bene. In verità lui non sa chi e come possa essere l’altro, però vuole trovarlo e averlo accanto, per colmare la sua solitudine. Ed è perciò che non si trattiene e parte, per andare verso l'ignoto a braccia spalancate per cercare un amico. Quando ogni speranza sembra perduta ecco sul suo cammino una mela, la prima che lo chiamerà col suo proprio nome. E per Drotto, il dragone, questo è il regalo più bello della sua vita. Da qui un susseguirsi di sorprese ed emozioni segneranno profondamente l’anima del protagonista. Un amico accanto è uno spettacolo poetico e divertente che con grande semplicità tocca temi delicati e spesso difficili da far arrivare ai grandi e piccini: il piccolo protagonista, iniziando il viaggio alla ricerca di un amico, scopre che anche i momenti dolorosi, se si accettano, si trasformano in una grande ricchezza.



martedì 12 marzo 2024
TEATRO EVENTO - TEATRO AL QUADRATO - TUPAMAROS
ALFONSINA CORRIDORA



testo: Maria Giulia Campioli
da un'idea di: Claudia Bulgarelli
regia: Maria Giulia Campioli
in scena: Maria Giulia Campioli e i musicisti Francesco Grillenzoni e Stefano Garuti dei "Tupamaros"
tipologia: teatro d'attore, musica e canzoni dal vivo
età consigliata: dagli 11 ai 14 anni

Una storia di riscatto e passione: quella di Alfonsina Morini in Strada, la prima donna che ha partecipato al Giro d'Italia. Nel Regno d'Italia di inizio '900, Alfonsina apre la strada alle donne nello sport più epico ed eroico di tutti i tempi e conquista, tappa dopo tappa, la sua libertà e l'affetto popolare, Lo spettacolo utilizza i linguaggi artistici del teatro, della musica e delle video proiezioni. La storia di Alfonsina è l’occasione per affrontare con i ragazzi e le ragazze tematiche quali parità di genere, diritti universali, riscatto sociale. Molteplici sono le materie di studio che presentano connessioni e possibilità di approfondimento in relazione allo spettacolo:
Storia: analisi del periodo storico del primo ‘900 e a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale
Italiano: lettura del romanzo per ragazzi “Più veloce del vento” di Tommaso Percivale, Ed. Einaudi Ragazzi
Educazione civica: evoluzione dei diritti delle donne nel secolo scorso
Motoria: analisi dell’evoluzione del sistema sportivo e della preparazione atletica degli agonisti negli ultimi cento anni
Alfonsina Morini nasce in una famiglia di contadini. Ben presto si appassiona al ciclismo e partecipa a numerose competizioni locali. Nei paesi in cui sfrecciava con la sua bicicletta viene soprannominata “il diavolo in gonnella”. Continuamente osteggiata dalla famiglia per la sua passione a 24 anni, nel 1915, sposa Luigi Strada, cesellatore che, invece, la incoraggia e addirittura le regala, il giorno delle nozze, una bicicletta da corsa nuova. L’anno successivo i due si trasferiscono a Milano, dove Alfonsina comincia ad allenarsi con serietà. Nel 1924 partecipa, prima donna in assoluto, al Giro d’Italia. Parte e compie regolarmente 4 tappe: la Milano-Genova (arrivando con un’ora di distacco dal primo ma precedendo molti rivali), la Genova-Firenze (in cui si classifica al cinquantesimo posto su 65 concorrenti), la Firenze-Roma, giungendo con soli tre quarti d’ora di ritardo sul primo e davanti ad un folto gruppo di concorrenti, e la Roma-Napoli dove conferma la propria resistenza. Nella tappa L’Aquila-Perugia, invece, Alfonsina arriva fuori tempo massimo. A quel punto i giudici si dividono in due fazioni: chi vuole estrometterla e chi è favorevole a farla proseguire. Il direttore della Gazzetta, Emilio Colombo, che aveva permesso la partecipazione di Alfonsina al Giro e aveva capito quale curiosità suscitasse nel pubblico la prima ciclista italiana della storia, propone un compromesso: ad Alfonsina sarà consentito proseguire la corsa, ma non è più considerata in gara. Lei acconsente e prosegue il suo Giro. All’arrivo di ogni nuova tappa viene accolta da una folla che la acclama, la festeggia, la sostiene con calore e partecipazione. Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori.



martedì 26 e mercoledì 27 marzo 2024
TEATRO EVENTO - TEATRO AL QUADRATO
MAMAN CANAIE



di e con: Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti
consulenza registica: Valeria Frabetti
in collaborazione con: La Baracca/Testoni Ragazzi - Bologna
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 3 agli 8 anni

Che cosa c'è di là? Oltre la montagna, la mia casa sicura, le certezze di ogni giorno. C'è solo un modo per scoprirlo: partire. Raccogliere l'essenziale e seguire il fiume fin dove non sono stato mai. Ma davvero questa strada di sassi e acqua mi porterà a qualcosa di nuovo? E se incontro qualcuno? Cosa gli dirò? Mi capirà? Il viaggio è occasione di confronto e scoperta di sé stessi e degli altri. La lingua è parola, radici, identità, varietà e potenza espressiva. Viaggiare e parlare sono strumenti per comprendere il mondo. Ogni sasso ha la sua storia: ci racconta chi è e dove sta andando. Conserva suoni, parole e linguaggi che gli sono propri. Nel suo viaggio un fiume raccoglie acque e mescola pietre di provenienza diversa, ascolta voci che parlano lingue diverse. Raccoglie tutto, il fiume, trasforma e porta a valle, verso il mare, verso altre lingue e il mondo.



giovedì 4 aprile 2024
TIB TEATRO
PERFETTA



drammaturgia: Daniela Nicosia e Grazia Capraro
regia: Daniela Nicosia
in scena: Grazia Capraro
video, light and sound design: Mirto Baliani
coreografie: Elisabetta Da Rold e Clara Libertini
tipologia: teatro d'attore, danza
età consigliata: dai 6 ai 10 anni

Perfetta faceva tutto bene. Quello che non sapeva fare preferiva non farlo. “Meglio evitare”. Come in tutte le storie che si rispettino, ogni regola prevede un’eccezione: un giorno, chissà perché, lei decide di accettare l’invito dei compagni di classe ad unirsi a loro, decide di giocare a pallavolo nel campetto della scuola... Sport nel quale non si può certo dire se la cavi bene. Ed ecco che da un’eccezione, da un istante di coraggio, in un giorno di particolare solitudine, prende il via il rocambolesco percorso di una piccola anima alla scoperta di una differente percezione di sé e del mondo.
Attraverso un magico viaggio nel paese più strano del mondo, Perfetta imparerà la misteriosa forza dell’autoironia, la bellezza d’essere buffi, la capacità di amarsi e amare tutte le imperfezioni che ci fanno umani. “Lasciarsi andare”, questa è la vera forza. Abbandonarsi alla musica del mondo, agli sguardi, agli incontri, alle danze, alle fragilità, a tutte quelle cose che non possiamo controllare: questo fa crescere.



martedì 9 aprile 2024
TEATRO EVENTO
(NON) VOGLIO ANDARE A SCUOLA



testo: Giorgio Scaramuzzino
regia: Giorgio Scaramuzzino
in scena: Giorgio Scaramuzzino
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dagli 8 ai 14 anni

Pur di andare a scuola Jackson attraversa la savana (facendo attenzione ai leoni!); Viki raggiunge a piedi la periferia di una metropoli attraverso distese fangose; altri ragazzi fanno lezione all’aperto nel deserto. Sacrifici inimmaginabili, a cui fanno da ironico contrasto i video in cui i nostri ragazzi raccontano perché loro, invece, a scuola non ci vorrebbero andare mai. In un contesto sociale dove la scuola pubblica viene privata di finanziamenti fondamentali ed è considerata, soprattutto dalla politica, come un aggravio di spesa e non un potenziale di riscatto sociale, ci sembra necessario una riflessione sull’importanza dell’istituzione scolastica nella vita privata e sociale di ogni individuo. La dispersione scolastica, la sfiducia, gli edifici che cadono a pezzi non favoriscono certo un sentimento di attrazione nei confronti del percorso educativo. D’altro canto nel mondo, “andare a scuola” può diventare l’unico elemento per un futuro sostenibile. Quali e quante sono le difficoltà che hanno i ragazzi nel mondo che ostacolano il viaggio verso la scuola? Quali sono gli ostacoli logistici e politici che privano di un diritto fondamentale sancito dalla convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e della gioventù dell’uomo? Il teatro forse, essendo espressione e comunicazione interpersonale, può arrivare a far scaturire momenti di riflessione: 1) Cosa significa per i nostri alunni andare a scuola? 2) Quali aspettative hanno rispetto al loro percorso scolastico? 3) Quali ostacoli si hanno nel viaggio verso la scuola? 4) In che cosa può migliorare la nostra scuola? 5) Perché è necessaria e fondamentale in una società avanzata l’esistenza di una istituzione pubblica ed efficiente? 6) Cosa spinge l’uomo ad aver sete di istruzione? 7) Che differenza c’è oggi con la scuola del passato? 8) Quale scuola immaginiamo nel nostro futuro?



giovedì 18 e venerdì 19 aprile 2024
TEATRO GIOCO VITA
IL PIU' FURBO
disavventure di un incorreggibile lupo




dall’opera di Mario Ramos
in scena: Andrea Coppone
adattamento teatrale: Enrica Carini, Fabrizio Montecchi
regia e scene: Fabrizio Montecchi
sagome: Nicoletta Garioni, Federica Ferrari (dai disegni di Mario Ramos)
musiche: Paolo Codognola
coreografie: Andrea Coppone
costumi: Tania Fedeli
disegno:Anna Adorno
tipologia: teatro d'attore, ombre, danza
età consigliata: dai 3 ai 7 anni

Nel folto del bosco un grande e cattivo Lupo incontra la piccola Cappuccetto Rosso e subito elabora (dopotutto lui è il più furbo) un diabolico piano per mangiarsela e, senza esitazioni, corre alla casa della nonna… Sembra l’inizio della favola che tutti conosciamo, almeno finché il Lupo (che si crede davvero il più furbo) non infila la camicia da notte della nonna, con tanto di cuffietta d’ordinanza, ed esce da casa... rimanendo chiuso fuori! Il più furbo è un concentrato di leggerezza e d’ironia che fa ridere e pensare. Il lupo di questa storia suscita simpatia perché, a fronte della sua declamata presunzione “io sono il più forte, il più bello e il più furbo”, si dimostra sgraziato e goffo. Ridere di lui, in cui tutti ci possiamo riconoscere, è ridere di noi, e questo ci fa sentire più umani. In scena un solo attore/danzatore. Grazie al repertorio di tecniche d’ombra proprie di Teatro Gioco Vita e alla danza ci conduce dentro un mondo dove la dimensione favolistica e quella realistica s’incontrano, producendo un effetto comico proprio della storia raccontata.



martedì 23 e mercoledì 24 aprile 2024
TEATRO EVENTO - ALESSANDRA TOMASSINI
LA SIRENETTA



liberamente ispirata all'omonima fiaba di Hans Christian Andersen
progetto, adattamento scenico e narrazione: Alessandra Tomassini
musiche originali: Alfredo Laviano
disegno luci: Vincenzo De Angelis
scenografie: Gioacchino Gramolini
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 7 agli 11 anni

“In alto mare l’acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso e limpida come il cristallo più puro…”
Inizia così una delle fiabe più conosciute e amate di Hans Christian Andersen, la cui protagonista è una piccola sirena alle prese con il suo mondo interiore e il desiderio di conoscere quello umano al quale vorrebbe tanto appartenere. Lo struggimento aumenta quando allo scoccare del suo quindicesimo compleanno le viene dato il permesso di salire in superfice qui incontrerà un giovane principe a cui salverà la vita durante una tempesta e del quale si innamorerà, determinando così il suo inesorabile destino. La Sirenetta, oltre ad esprimere l’immagine della sirena romantica nella quale convivono simboli e archetipi di culture diverse, è una fiaba che parla del difficile processo e del sacrificio che il cambiamento interiore comporta: il passaggio dall’età infantile all’età adulta prevede il disagio dell’incompletezza, del non essere né carne né pesce, dentro il quale la protagonista è immersa costantemente. Ma la Sirenetta è anche una fiaba d’iniziazione che prevede la rinuncia di alcune parti di sé per poter rinascere a nuova vita: l’abbandono dei legami di sangue permette di accedere al mondo di sopra e a quei legami di cuore ai quali l’animo umano ambisce sempre perché portatori di valore e ricchezza nell’esistenza di ciascun individuo.